Rocca Cencia, i comitati contro il revamping: “Sesto Municipio pattumiera di Roma e di 50 comuni della provincia”
Le competenze in materia di rifiuti sono del Comune (raccolta) e della Regione (smaltimento). Ad oggi, dopo lo smantellamento di buona parte di Malagrotta nel 2013 ad opera dell’ex sindaco Marino, solo Rocca Cencia può operare come centro di raccolta per la Capitale. Sul finire del mandato dell’ex sindaco Raggi, la giunta pentastellata aveva mandato avanti il progetto del cosiddetto revamping di Rocca Cencia, suffragata anche dal benestare della Regione guidata dal Partito Democratico. Siamo ormai prossimi all’avvio dei lavori, e il CAU – Comitati e Associazioni Unite, si è mobilitato per una battaglia legale contro il revamping.
Il revamping è un ammodernamento, sulla carta, che nella realtà dei fatti amplia e potenzia la struttura di Rocca Cencia, ritenuta strategica nel piano industriale Ama. Il progetto per Rocca Cencia è stato approvato nella Conferenza dei Servizi in Regione Lazio il 12 ottobre scorso, a pochi giorni dal ballottaggio che ha decretato vincitore il sindaco dem Gualtieri e la cui notizia uscì soltanto a elezioni chiuse. Il CAU si è lanciato in una battaglia legale, a proprie spese, per fermare i lavori di potenziamento di Rocca Cencia. Ricordiamo che, per partecipare alla battaglia, è sufficiente donare 20 euro alla raccolta fondi.
Il ricorso al TAR
Lo studio Palombi, che segue il ricorso al TAR, è fiducioso. Nel resoconto che ha esposto l’avvocato Arseni nel corso della conferenza stampa del 18 gennaio, è emerso che le memorie difensive di Ama puntano sulla strategicità di Rocca Cencia. Lo studio ritiene che ci siano state alcune violazioni di legge che normano la condotta della conferenza dei servizi, in particolare per quanto riguarda la presentazione del progetto definitivo. In conferenza, infatti, devono approdare progetti definitivi, quando al contrario in quella del 12 ottobre scorso c’erano state numerose modifiche e prescrizioni, tali da obbligare a nuova conferenza. Al momento, lo studio ha chiesto la sospensione con istanza cautelare.
L’impianto Ama ha bisogno del revamping per poter operare. Il paradosso è che, se si riuscisse a impugnare l’atto, il polo industriale di Rocca Cencia sarebbe da considerarsi finalmente fuori norma e, dunque, chiuso. Le memorie difensive di Ama sottolineano, infatti, che se vincessero i cittadini si avrebbe l’effetto opposto: la chiusura di Rocca Cencia determinerebbe il caos rifiuti. Mai prima d’ora si era arrivati a un punto così alto della battaglia, ma occorre rimanere con i piedi ben saldi in terra e continuare a lottare.