Operatori 118 allo stremo delle forze: ambulanza ribaltata a causa della stanchezza

Operatori 118 allo stremo delle forze: ambulanza ribaltata a causa della stanchezza

Nella notte tra 30 e 31 gennaio un’ambulanza si è ribaltata con tutto l’equipaggio al completo, per fortuna senza conseguenze. Per Ghera (FdI): “Regione non ha risolto criticità ambulanze”

Sono mesi che denunciamo le condizioni massacranti di lavoro degli operatori del 118, tra turni massacranti e interminabili code ai Pronto Soccorso. Come Cassandra avvertiva della minaccia greca alle porte di Troia, così noi cercavamo di dare voce agli operatori del 118, gli stessi che, nella notte tra 30 e 31 gennaio, si sono ribaltati con l’ambulanza. La stanchezza era troppa.

La UGL Salute fa sapere che non ci sono state conseguenze per gli operatori coinvolti, fortunatamente, tra cui Massimiliano Scermino, loro delegato che da anni segnala una situazione sempre più insopportabile per gli operatori. “La sicurezza sui posti di lavoro – scrive in una nota UGL Salute – è una battaglia di tutta la nostra organizzazione e questa fortunatamente è un’altra tragedia sfiorata”.

L’attesa e la stanchezza sono i padroni delle notti in ambulanza. Dopo 7 ore di attesa al Pronto Soccorso, in piena notte, è normale veder calare la propria reattività. La questione non rimane senza voce, stavolta arriva persino in Regione Lazio, grazie all’intervento di Fabrizio Ghera, capogruppo di Fratelli d’Italia: “Voglio sottolineare come il fermo protratto delle ambulanze nei Pronto Soccorso – comunica Ghera – renda ancora più faticoso e stressante il lavoro degli operatori, già messi a dura prova da due anni di emergenza pandemica. Oltre ad incrementare le sofferenze dei pazienti, i molti mezzi fermi negli ospedali, riducono e ritardano altre operazioni di soccorso rendendo più complicati e rischiosi gli interventi, limitando le condizioni di sicurezza ed accentuando il disagio del personale”.

Non parliamo di un evento una tantum, ma di un evento con cadenza periodica. Come evidenzia Ghera, questa è “una situazione che si ripete ad ogni nuova ondata del virus e dimostra come la Sanità del Lazio non abbia affatto risolto criticità gravi come la mancanza di posti letto e finanche di barelle, la carenza di personale nei Pronto Soccorso, l’insufficienza di mezzi soccorritori”.

Redazione

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